dottor Rossi, cronaca dall'ospedale dopo l'incidente
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dottor Rossi, cronaca dall'ospedale dopo l'incidente
...ho trovato un articolo un pochino vecchio ormai, dei giorni dopo l'incidente, forse qualcuno già l'avrà letto, ma lo posto ugualmente perchè mi sembra davvero carino... non manca qualche "perla di saggezza di vale" e poi la Stefania che glissa la domanda sulla maglia di Lorenzo dice tutto di come l'abbia vista Vale, non importava attendere il Sachsenring...
DOTTOR ROSSI, CRONACHE DALL'OSPEDALE
(Domenica)
“Vado a mettermi un chiodo e torno”. La battuta non è smarrita, il Mondiale sì. Valentino Rossi vive il suo incubo peggiore da pilota nel circuito del cuore, il Mugello. Mancano 15 minuti alla fine delle prove libere mattutine. Rossi è chino sulla ghiaia, non appoggia il piede destro. Il replay chiarisce poco. Hayden, poco dietro, dirà solo che “a un certo punto Vale non c’era più”.
Il termine esatto è highside, vuol dire disarcionamento. A Rossi era accaduto solo una volta, a Donington. Svolazzò in aria, divaricò le gambe, attutì la caduta. Stavolta no. Gli highside li evita con una “pinzata” di frizione, ma ieri l’abracadabra è mancato. La spiegazione è del team manager, Davide Brivio: “Era il suo giro di uscita dai box. E’ stato rallentato da alcune moto (soprattutto Barbera, NdA). Non ha fatto in tempo a riscaldare le gomme. Quando ha aperto il gas, alla curva Biondetti, la posteriore non ha tenuto e lui è volato via”. Qualcuno dirà che Rossi ha sbagliato perché sotto stress, ma la caduta in prova per gomme fredde è un classico (Bautista e Spies a Le Mans). Oltretutto la Biondetti è un punto perfido. Venti anni fa, nell’ultima gara sidecar al Mugello, morirono due persone.
L’impatto è devastante, il Dottore picchia lo stinco destro al suolo. Impietose le immagini: Rossi soffre, la gamba è sbilenca, l’osso addirittura fuori dalla gamba. Rossi viene portato alla clinica mobile del dottor Claudio Costa. “In quei venti minuti – ha detto papà Graziano - Valentino ha sofferto come mai nella sua vita”. La frattura viene ridotta con Rossi semicosciente. Poi parte l’elicottero per il Cto di Careggi a Firenze. La prognosi è di “frattura del perone e della tibia scomposta ed esposta al terzo distale”.
Rossi entra in sala operatoria attorno alle 14, l’intervento dura due ore e mezzo ma fino alle 18 non si hanno notizie. Il Mugello si svuota, fuori dal pronto soccorso arrivano un piccolo gruppo di fans e una Ducati con scritto “46 Forza Vale”: il compromesso storico del tifo. Sfilano Graziano (“io quando cadevo battevo la testa e finiva lì, Valentino ha voluto esagerare”), la madre Stefania, il fratellino Luca. La fidanzata Marwa Klebi, 25 anni, origini tunisine. Stanno insieme da ottobre. Spunta un taxi con due clown, terapia in stile Patch Adams, ma non vanno da Valentino. Lui sembra allegro di suo, nonostante tutto. Scendendo dalla barella ha sorriso e Uccio, l’amico storico, garantisce che prima dell’operazione ha detto: “Tranquillo, sto meglio di te”.
Alle 18.40 arriva il chirurgo che l’ha operato, Roberto Buzzi. L’intervento è durato due ore e trenta, anestesia parziale spinale. La frattura è stata sanata con un chiodo-10 fissato con 4 viti. Alcuni ottimisti avevano parlato di 5 settimane, ma la prognosi è una mazzata: “Quattro cinque mesi”. Accanto a Buzzi c’era Costa, celebre per i recuperi miracolosi. “I tempi sono quelli, anche sei mesi. I miracoli accadono quando nel cuore scatta una scintilla giustificata da urgenza. Se Valentino si fosse fatto male prima del Mondiale, sarebbe stato diverso”. Brivio insiste: “L’unica certezza è che non abbiamo fretta”. Ce n’è un’altra: il 2010 finisce qui o quasi.
Rossi rimarrà ancora una settimana al Careggi. E’ nel reparto di rianimazione terapia sub intensiva, per motivi di privacy. Nemmeno il boss Dorna Carmelo Ezpeleta ha potuto visitarlo. Oggi rilascerà una dichiarazione. Lunedì la ferita verrà chiusa. Escluse complicazioni vascolari. L’intervento è riuscito, la stagione finita. Giusto quando Rossi stava attraversando il momento peggiore: Lorenzo che lo batte in pista e provoca fuori, le polemiche con Melandri, il dilemma-mercato e la caduta facendo cross, che solo due giorni fa definiva improvvidamente “l’infortunio più grave della mia carriera”. E’ probabile che ora colga l’occasione anche per opera rsi alla spalla. Di tempo ce n’è.
Le sue prime frasi dopo l’operazione sono state: “Che ci faccio con ‘sto cappello?” e “Chi ha fatto la pole?”. Quando ha saputo che era di Pedrosa ha sorriso, forse perché primo non era Lorenzo.
La lunga assenza muta i rapporti di potere in Yamaha: ora il più forte è Lorenzo. Graziano ha sintetizzato: “Spero che mio figlio capisca che la moto è pericolosa e provi la Formula 1”. Di diverso avviso Brivio, rimasto fino a tardi al Careggi: “Graziano ama scherzare. Schumacher ha vinto tanto dopo una frattura così. Spero che Valentino corra altri due anni in Yamaha”. Però adesso andrà cercato un sostituto, magari Spies. “Sì, ma per ora non ci voglio pensare”. Non è il solo.
(Lunedì)
La prima domenica di gran premio senza gran premio, dopo 15 anni senza mai un’assenza, Valentino Rossi la passa da blindatissimo. In una stanza d’ospedale al sesto piano del Cto di Careggi. Fuori ci sono quattro agenti antisommossa, giubbotto antiproiettile e camionetta. Attendono la fiumana dal Mugello, l’invasione degli ultrafans, ma è come Godot: non arriva mai..
Nella piazzetta antistante, attaccati alla recinzione che delimita una ruspa, pochi striscioni: “Da dottore a paziente, Vale torna presto”, è quello più efficace.
Il dottor Burzi, occhi di ghiaccio e vago stupore per l’attenzione che gli riservano, sgrana il bollettino dopo le 11: il paziente ha dormito bene, nessuna dose suppletiva di antidolorifici, domani (stamani, NdA) chiuderà la ferita. Confermata permanenza al Careggi (“una settimana, vorrei vederlo appoggiare la gamba prima di dimetterlo”) e prognosi (“4-5 mesi”), anche se il dottor Costa avrebbe confidato agli intimi che “se Valentino vuole, torna a Brno per Ferragosto”.
Rossi non è più in terapia sub intensiva. Voleva vedere la gara ed è stato trasferito al sesto piano in degenza ordinaria. Camera 640, inaccessibile. Due bodyguard alla porta, una guardia giurata all’ingresso del piano. Dentro la stanza, la fidanzata Marwa, la madre Stefania Palma e gli amici del clan: Uccio, Albi. Arriva dal circuito Rino, professione “padre di Uccio”, presidente del Rossi Fan Club: “Quando Vale ha parlato dagli altoparlanti del Mugello, c’è stato un boato bellissimo”. Chi ha organizzato scenografie ducatiste, chi ha invaso la pista auspicandone il ritorno.
La favella sembra passata pure a Davide Brivio. Sabato il team manager aveva fatto tardi al Careggi, confidando a Carmelo Ezpeleta (boss Dorna) che l’incidente era nato anche dall’abitudine di alcuni piloti di aspettare Rossi per poi sfruttarne la scia in prova. Chiara allusione a Barbera: Rossi ha visto che lo attendeva, ha rallentato e lo ha fatto distanziare, ma così facendo non ha portato a temperatura le gomme (già “congelate” da un black out ai box). Quando ha accelerato alle due Biondetti, il disastro. Brivio è arrivato attorno a mezzogiorno e se n’è andato in segreto poco dopo le 14. Nel bel mezzo della gara, che evidentemente gli interessava poco (e non era il solo).
La giornata è tutta un depistaggio. Il Dottore Degente deve rimanere blindatissimo. Cesare Cremonini e Jovanotti arrivano di nascosto, sfruttando l’entrata delle ambulanze, e così se ne vanno. Danilo Gallinari, due metri e dieci al servizio dei New York Knicks nell’Nba, fa più fatica a passare inosservato. “Valentino sta meglio di tutti noi messi insieme”. Sì, ma della gara cosa ha detto? “Non abbiamo parlato di basket e moto”. E allora di cosa? “Di tutto, ma non posso dirlo”. Neanche i Templari erano così enigmatici.
Mamma Stefania si concede di più. Maglia rosa, jeans, scarpette bianche. Capelli neri cortissimi. Stanotte ci sarà lei col figlio, al sabato è toccato alla compagna Marwa. Manca papà Graziano, ha sentito il figlio al telefono. “Valentino è un ottimo paziente, ieri era nervoso ma oggi è carico. Lui ha voglia di tornare in fretta, io un po’ meno”. La gara l’ha vista a modo suo. “Si è concentrato sulle gomme, sembrava interessargli solo quello”. Forse perché è caduto per colpa loro. “Mi ha colpito una sua frase: ‘Credevo di stare peggio guardando gli altri, invece no’. Striscioni e cori del Mugello lo hanno emozionato”. Jorge Lorenzo, sul podio, ha indossato la maglia gialla 46: “Se avessi vinto, gli avrei dedicato la vittoria”. Anche questo ha emozionato Rossi? Stefania glissa. Silenzio ironico. Poi: “Ma sì, è una cosa carina”. Ma sì.
Il messaggio del Grande Assente arriva dagli altoparlanti del Mugello e da una diretta telefonica. “Il morale è alto, ho scoperto di avere un buonissimo rapporto con la morfina”. L’incidente? “L’ho riguardato in tivù e fa brutto, ma vi assicuro che fa ancora più brutto dalla moto. Vedere il tuo piede mezzo staccato non è una bellissima situazione”. Il futuro? “Tornerò il più presto possibile”. Il presente? “Speriamo che al Mugello non vinca nessuno”. E in fondo è proprio quello che è successo.
fonte: www.lastampa.it
...insieme all'articolo c'erano anche delle foto del mugello dopo la caduta, ma quelle non le metto, ormai è acqua passata e il Vale vogliamo vederlo soltanto sorridere...
DOTTOR ROSSI, CRONACHE DALL'OSPEDALE
(Domenica)
“Vado a mettermi un chiodo e torno”. La battuta non è smarrita, il Mondiale sì. Valentino Rossi vive il suo incubo peggiore da pilota nel circuito del cuore, il Mugello. Mancano 15 minuti alla fine delle prove libere mattutine. Rossi è chino sulla ghiaia, non appoggia il piede destro. Il replay chiarisce poco. Hayden, poco dietro, dirà solo che “a un certo punto Vale non c’era più”.
Il termine esatto è highside, vuol dire disarcionamento. A Rossi era accaduto solo una volta, a Donington. Svolazzò in aria, divaricò le gambe, attutì la caduta. Stavolta no. Gli highside li evita con una “pinzata” di frizione, ma ieri l’abracadabra è mancato. La spiegazione è del team manager, Davide Brivio: “Era il suo giro di uscita dai box. E’ stato rallentato da alcune moto (soprattutto Barbera, NdA). Non ha fatto in tempo a riscaldare le gomme. Quando ha aperto il gas, alla curva Biondetti, la posteriore non ha tenuto e lui è volato via”. Qualcuno dirà che Rossi ha sbagliato perché sotto stress, ma la caduta in prova per gomme fredde è un classico (Bautista e Spies a Le Mans). Oltretutto la Biondetti è un punto perfido. Venti anni fa, nell’ultima gara sidecar al Mugello, morirono due persone.
L’impatto è devastante, il Dottore picchia lo stinco destro al suolo. Impietose le immagini: Rossi soffre, la gamba è sbilenca, l’osso addirittura fuori dalla gamba. Rossi viene portato alla clinica mobile del dottor Claudio Costa. “In quei venti minuti – ha detto papà Graziano - Valentino ha sofferto come mai nella sua vita”. La frattura viene ridotta con Rossi semicosciente. Poi parte l’elicottero per il Cto di Careggi a Firenze. La prognosi è di “frattura del perone e della tibia scomposta ed esposta al terzo distale”.
Rossi entra in sala operatoria attorno alle 14, l’intervento dura due ore e mezzo ma fino alle 18 non si hanno notizie. Il Mugello si svuota, fuori dal pronto soccorso arrivano un piccolo gruppo di fans e una Ducati con scritto “46 Forza Vale”: il compromesso storico del tifo. Sfilano Graziano (“io quando cadevo battevo la testa e finiva lì, Valentino ha voluto esagerare”), la madre Stefania, il fratellino Luca. La fidanzata Marwa Klebi, 25 anni, origini tunisine. Stanno insieme da ottobre. Spunta un taxi con due clown, terapia in stile Patch Adams, ma non vanno da Valentino. Lui sembra allegro di suo, nonostante tutto. Scendendo dalla barella ha sorriso e Uccio, l’amico storico, garantisce che prima dell’operazione ha detto: “Tranquillo, sto meglio di te”.
Alle 18.40 arriva il chirurgo che l’ha operato, Roberto Buzzi. L’intervento è durato due ore e trenta, anestesia parziale spinale. La frattura è stata sanata con un chiodo-10 fissato con 4 viti. Alcuni ottimisti avevano parlato di 5 settimane, ma la prognosi è una mazzata: “Quattro cinque mesi”. Accanto a Buzzi c’era Costa, celebre per i recuperi miracolosi. “I tempi sono quelli, anche sei mesi. I miracoli accadono quando nel cuore scatta una scintilla giustificata da urgenza. Se Valentino si fosse fatto male prima del Mondiale, sarebbe stato diverso”. Brivio insiste: “L’unica certezza è che non abbiamo fretta”. Ce n’è un’altra: il 2010 finisce qui o quasi.
Rossi rimarrà ancora una settimana al Careggi. E’ nel reparto di rianimazione terapia sub intensiva, per motivi di privacy. Nemmeno il boss Dorna Carmelo Ezpeleta ha potuto visitarlo. Oggi rilascerà una dichiarazione. Lunedì la ferita verrà chiusa. Escluse complicazioni vascolari. L’intervento è riuscito, la stagione finita. Giusto quando Rossi stava attraversando il momento peggiore: Lorenzo che lo batte in pista e provoca fuori, le polemiche con Melandri, il dilemma-mercato e la caduta facendo cross, che solo due giorni fa definiva improvvidamente “l’infortunio più grave della mia carriera”. E’ probabile che ora colga l’occasione anche per opera rsi alla spalla. Di tempo ce n’è.
Le sue prime frasi dopo l’operazione sono state: “Che ci faccio con ‘sto cappello?” e “Chi ha fatto la pole?”. Quando ha saputo che era di Pedrosa ha sorriso, forse perché primo non era Lorenzo.
La lunga assenza muta i rapporti di potere in Yamaha: ora il più forte è Lorenzo. Graziano ha sintetizzato: “Spero che mio figlio capisca che la moto è pericolosa e provi la Formula 1”. Di diverso avviso Brivio, rimasto fino a tardi al Careggi: “Graziano ama scherzare. Schumacher ha vinto tanto dopo una frattura così. Spero che Valentino corra altri due anni in Yamaha”. Però adesso andrà cercato un sostituto, magari Spies. “Sì, ma per ora non ci voglio pensare”. Non è il solo.
(Lunedì)
La prima domenica di gran premio senza gran premio, dopo 15 anni senza mai un’assenza, Valentino Rossi la passa da blindatissimo. In una stanza d’ospedale al sesto piano del Cto di Careggi. Fuori ci sono quattro agenti antisommossa, giubbotto antiproiettile e camionetta. Attendono la fiumana dal Mugello, l’invasione degli ultrafans, ma è come Godot: non arriva mai..
Nella piazzetta antistante, attaccati alla recinzione che delimita una ruspa, pochi striscioni: “Da dottore a paziente, Vale torna presto”, è quello più efficace.
Il dottor Burzi, occhi di ghiaccio e vago stupore per l’attenzione che gli riservano, sgrana il bollettino dopo le 11: il paziente ha dormito bene, nessuna dose suppletiva di antidolorifici, domani (stamani, NdA) chiuderà la ferita. Confermata permanenza al Careggi (“una settimana, vorrei vederlo appoggiare la gamba prima di dimetterlo”) e prognosi (“4-5 mesi”), anche se il dottor Costa avrebbe confidato agli intimi che “se Valentino vuole, torna a Brno per Ferragosto”.
Rossi non è più in terapia sub intensiva. Voleva vedere la gara ed è stato trasferito al sesto piano in degenza ordinaria. Camera 640, inaccessibile. Due bodyguard alla porta, una guardia giurata all’ingresso del piano. Dentro la stanza, la fidanzata Marwa, la madre Stefania Palma e gli amici del clan: Uccio, Albi. Arriva dal circuito Rino, professione “padre di Uccio”, presidente del Rossi Fan Club: “Quando Vale ha parlato dagli altoparlanti del Mugello, c’è stato un boato bellissimo”. Chi ha organizzato scenografie ducatiste, chi ha invaso la pista auspicandone il ritorno.
La favella sembra passata pure a Davide Brivio. Sabato il team manager aveva fatto tardi al Careggi, confidando a Carmelo Ezpeleta (boss Dorna) che l’incidente era nato anche dall’abitudine di alcuni piloti di aspettare Rossi per poi sfruttarne la scia in prova. Chiara allusione a Barbera: Rossi ha visto che lo attendeva, ha rallentato e lo ha fatto distanziare, ma così facendo non ha portato a temperatura le gomme (già “congelate” da un black out ai box). Quando ha accelerato alle due Biondetti, il disastro. Brivio è arrivato attorno a mezzogiorno e se n’è andato in segreto poco dopo le 14. Nel bel mezzo della gara, che evidentemente gli interessava poco (e non era il solo).
La giornata è tutta un depistaggio. Il Dottore Degente deve rimanere blindatissimo. Cesare Cremonini e Jovanotti arrivano di nascosto, sfruttando l’entrata delle ambulanze, e così se ne vanno. Danilo Gallinari, due metri e dieci al servizio dei New York Knicks nell’Nba, fa più fatica a passare inosservato. “Valentino sta meglio di tutti noi messi insieme”. Sì, ma della gara cosa ha detto? “Non abbiamo parlato di basket e moto”. E allora di cosa? “Di tutto, ma non posso dirlo”. Neanche i Templari erano così enigmatici.
Mamma Stefania si concede di più. Maglia rosa, jeans, scarpette bianche. Capelli neri cortissimi. Stanotte ci sarà lei col figlio, al sabato è toccato alla compagna Marwa. Manca papà Graziano, ha sentito il figlio al telefono. “Valentino è un ottimo paziente, ieri era nervoso ma oggi è carico. Lui ha voglia di tornare in fretta, io un po’ meno”. La gara l’ha vista a modo suo. “Si è concentrato sulle gomme, sembrava interessargli solo quello”. Forse perché è caduto per colpa loro. “Mi ha colpito una sua frase: ‘Credevo di stare peggio guardando gli altri, invece no’. Striscioni e cori del Mugello lo hanno emozionato”. Jorge Lorenzo, sul podio, ha indossato la maglia gialla 46: “Se avessi vinto, gli avrei dedicato la vittoria”. Anche questo ha emozionato Rossi? Stefania glissa. Silenzio ironico. Poi: “Ma sì, è una cosa carina”. Ma sì.
Il messaggio del Grande Assente arriva dagli altoparlanti del Mugello e da una diretta telefonica. “Il morale è alto, ho scoperto di avere un buonissimo rapporto con la morfina”. L’incidente? “L’ho riguardato in tivù e fa brutto, ma vi assicuro che fa ancora più brutto dalla moto. Vedere il tuo piede mezzo staccato non è una bellissima situazione”. Il futuro? “Tornerò il più presto possibile”. Il presente? “Speriamo che al Mugello non vinca nessuno”. E in fondo è proprio quello che è successo.
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*silvietta 46*- Moderatore
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Età : 35
Data d'iscrizione : 16.07.08
Re: dottor Rossi, cronaca dall'ospedale dopo l'incidente
AHAHAHA grande Stefania......
leggere le parole di Vale dopo l'incidente adesso sembrano un sacco strane....è come se fosse passato tnt tnt tempo...meglio così buttiamoci alle spalle sta brutta cosa...!!!
leggere le parole di Vale dopo l'incidente adesso sembrano un sacco strane....è come se fosse passato tnt tnt tempo...meglio così buttiamoci alle spalle sta brutta cosa...!!!
Rakele46- Moderatore
- Numero di messaggi : 275
Età : 34
Località : Macerata - Marche
Data d'iscrizione : 19.07.08
Re: dottor Rossi, cronaca dall'ospedale dopo l'incidente
...eh sì, ha fatto questo effetto anche a me... e fa stranissimo pensare che tutto era meno di 2 mesi fa... eheh la Stefania è una grande, il suo glissare la domanda diceva già tutto...
...secondo me era inevitabile che la vedesse così per il rapporto che hanno... anche se avesse detto che aveva apprezzato, che era stato carino, ecc. mi sa che non ci avrei creduto...
...secondo me era inevitabile che la vedesse così per il rapporto che hanno... anche se avesse detto che aveva apprezzato, che era stato carino, ecc. mi sa che non ci avrei creduto...
*silvietta 46*- Moderatore
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